
Quanto dura l’influenza?
L’influenza stagionale è una malattia comune che, per quanto leggera, rende comunque invalidante le azioni della vita quotidiana per un periodo di tempo limitato.
Sulla durata non si hanno dati certi: può arrivare con un pizzicore alla gola, che si trasforma in raffreddore e tosse e si risolve in un paio di giorni al massimo, come può prolungarsi per più di una settimana se interessa i bronchi e i bronchioli in maniera più profonda, o se si trasforma in un’infezione più seria.
Il medico di famiglia suggerisce tradizionalmente che “l’influenza dura 3 giorni”: un’influenza virale, tipica della stagione invernale, è un malanno che si risolve in fretta, consentendo un ritorno alla vita quotidiana nel giro di 72 ore – anche se i sintomi possono continuare per ancora qualche giorno, senza comunque risultare contagiosi.
Molto dipende da come viene trasmessa. Le modalità principali di contagio dell’influenza sono infatti due: per via aerea, attraverso le goccioline che emettiamo quando starnutiamo o tossiamo, e per contatto diretto, quando il virus si deposita sulle mani e lo portiamo su occhi, naso o bocca semplicemente toccandoci.
Una volta avvenuto il contagio, l’incubazione ha una durata che varia da uno a quattro giorni. Inoltre, il virus influenzale può essere trasmesso anche quando il soggetto contagiante non ha presentato ancora, a sua volta, alcun sintomo. Per questo motivo sembra spesso che due influenze iniziano contemporaneamente, o a distanza di poche ore una dall’altra.
La contagiosità continua fino a una settimana dopo la comparsa dei sintomi, anche mentre siamo già nel periodo di guarigione. Il picco più alto dell’influenza, invece, viene registrato nelle prime 24 ore, tant’è che, solitamente, la sera si ha già qualche linea di febbre.
Il peggio passa velocemente, ad ogni modo: dal terzo giorno, sebbene con la comprensibile spossatezza, la febbre non tende a risalire, il mal di gola inizia a diminuire e l’influenza si trasforma in tosse e raffreddore.
In 7 giorni, per le forme non complicate, la guarigione è completa. Viceversa, se subentra un infezione delle vie aeree o altre complicanze, quali polmonite, pericardite, miocardite e altre patologie più gravi, il decorso si allunga per oltre due settimane, fino al ricovero ospedaliero nel peggiore dei casi.