
Cosa sono le verruche plantari e come distinguerle da calli e duroni?
È comune scambiare le verruche per un semplice callo o durone, ma in realtà si tratta di patologie e disturbi differenti.
Le verruche sono piccole protuberanze cutanee causate dal papilloma virus che, a differenza di calli e duroni, provocano fastidio o addirittura dolore.
Individuare una verruca ed effettuare una diagnosi è molto semplice: basta un esame medico obiettivo della lesione. Tramite raschiamento il medico può prelevare un campione di pelle che si presume sia soggetto al disturbo, per effettuare un controllo citologico in laboratorio.
Come individuare una verruca?
Primo elemento per distinguere le verruche da calli e duroni, quindi, è proprio il dolore. Le verruche, infatti, causano un fastidio persistente che può andare a modificare anche l’assetto del corpo, la postura, compromettendo la camminata.
Come prevenire la formazione di verruche?
L’umidità è il peggior nemico del piede. Il consiglio è quello di togliere le scarpe e fare “respirare” il piede il più possibile durante la giornata.
Considerato che le verruche rappresentano un fenomeno contagioso, è importante prendere alcune precauzioni:
- evitare il contatto con superfici comuni (palestre, spogliatoi, docce…),
- coprire con un bendaggio le verruche durante l’attività natatoria,
- cambiare spesso i calzini,
- arieggiare le scarpe indossate,
- tenere piedi puliti e asciutti
- lavarsi spesso le mani.
Qual è il trattamento per curare le verruche?
Nonostante siano un disturbo non grave, le verruche devono essere trattate con terapie farmacologiche. Il rischio di una verruca non trattata è che si propaghi o che causi cicatrici permanenti. Per ridurre queste possibilità è importante rivolgersi ad un medico che possa consigliare la terapia giusta.
Quando le verruche plantari sono di dimensioni ridotte, basta un trattamento podologico specifico a base di acido salicilico, acido tricloroacetico, nitrico e azoto liquido. Altre verruche, invece, soprattutto quelle non curate in tempo, richiedono un trattamento più profondo: in questo caso si fa ricorso a piccoli interventi come la cauterizzazione, elettro-essicazione o laser.