
Come rimediare all’apnea ostruttiva nel sonno?
L’apnea del sonno è una patologia molto più comune di quello che si possa pensare. Non colpisce soltanto le persone in sovrappeso o uomini di mezza età, ma anche i giovani e le donne. Fondamentale è agire precocemente sul fenomeno, in modo da scongiurare un possibile aggravarsi della situazione.
Cosa si intende esattamente con apnea notturna, chiamata anche OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome)? Ci si riferisce a una situazione nella quale il soggetto che ne è colpito per una frazione di secondi, circa 10, interrompe il respiro in modo involontario. Questo determina una cattiva qualità del sonno, causando gravi problemi di salute. Infatti, nonostante sia un gesto involontario, chi è colpito dalle apnee si sveglia dopo ogni interruzione del respiro. Si calcola che si sviluppino almeno cinque episodi in un’ora; se si ipotizzano sette ore di sonno, si arrivano ad almeno 35 episodi ogni notte, ovvero 35 risvegli. Tuttavia, nel caso di diagnosi gravi si può arrivare addirittura a un totale di 30 episodi ogni ora. Una situazione davvero insostenibile sul lungo periodo.
SINTOMI DELL’OSAS
Uno dei sintomi principali che riscontrano le persone (donne, uomini e bambini) soggette ad apnee notturne è un senso di stanchezza che perdura durante il giorno. La stanchezza cronica può essere molto pericolosa soprattutto in occasione di lunghi viaggi in macchina, in cui un senso di affaticamento riduce, inevitabilmente, la lucidità alla guida. Un altro sintomo che non bisogna sottovalutare è il mal di testa al risveglio. Una dormita poco efficace porta, inoltre, all’irritabilità, a un maggiore stress durante il giorno e infine alla depressione. Oltre a questi fattori appena elencati, coloro che trascurano l’OSAS sviluppano una maggiore probabilità di avere la pressione alta, problemi cardiovascolari e infine l’insorgenza di ictus ed infarto.
Per questi motivi un’azione precoce contro le apnee notturne è d’obbligo.
RIMEDI E PREVENZIONE
Molti non sanno che alcune abitudini della vita di ogni giorno determinano una maggiore probabilità sviluppare la patologia. In particolare parliamo di bere alcolici alla sera, essere in una condizione di sovrappeso od obesità, assumere farmaci sedativi, fumare o dormire sulla schiena invece che sul fianco. Già soltanto cercando di eliminare queste abitudini è possibile limitare e/o arginare l’OSAS.
Per chi pensasse di trovarsi in una situazione iniziale della patologia, un classico “rimedio della nonna” consiste nel dormire con una pallina da tennis posta sulla schiena: questo porterà a dormire su un fianco.
Per chi ne fosse già soggetto o percepisse che la situazione si sta aggravando, dopo essersi rivolti a uno specialista i rimedi principali sono fondamentalmente tre:
- Dispositivo CPAP (Continuous positive airway pressure): si tratta del sistema più efficace contro le apnee di media e grave intensità. Consiste nell’indossare durante il sonno una maschera a cui viene collegato un dispositivo che pompa ossigeno nel naso o nella bocca.
- Dispositivi MAD: parliamo di un dispositivo che viene indossato di notte. Agisce portando leggermente in avanti la mandibola per evitare che la gola si restringa troppo, impedendo quindi una corretta circolazione d’ossigeno.
- Chirurgia: il ricorso alla chirurgia si applica più ai bambini che agli adulti. Ciò nonostante, se l’adulto presenta delle tonsille o delle adenoidi ingrossate, il medico specialista può prescriverne l’operazione.
È fondamentale rivolgersi sempre a un medico in modo da ricevere una diagnosi il più corretta possibile e per conoscere il trattamento più adeguato alla propria situazione. Il pneumologo è lo specialista a cui rivolgersi.