
Come curare il catarro nei bambini: alcuni consigli
Per via del loro sistema immunitario non ancora del tutto completo, i bambini sono più inclini ad avere dei raffreddori: nel loro primo anno di vita possono arrivare ad averne fino a sei. Ciò è normale e non è preoccupante, ma può portare a una fastidiosa presenza di catarro, che origina problematiche fastidiose come tosse grassa e difficoltà a respirare normalmente.
I neonati tendono a essere più propensi allo sviluppo del catarro, che nient’altro è che un accumulo di muco: una stagnazione, che nei bambini appena nati è dovuta anche al fatto di non potersi muovere in maniera del tutto autonoma, mentre nei bambini fino a tre anni può derivare dall’esposizione involontaria a virus, batteri o allergeni.
Il catarro tende ad ostruire la parte posteriore del naso, della gola o dei seni paranasali. In alcuni casi va via in alcuni giorni, con la tosse e il gocciolamento del naso, ma in altri casi le risposte fisiologiche del corpo non bastano e occorre ricorrere a dei sistemi per fluidificarlo e permetterne la corretta espulsione.
Considerando che i normali farmaci da banco sono sconsigliati per i più piccoli, il metodo migliore per aiutare i bambini a allentare la densità del muco sono delle gocce nasali saline, che hanno il compito non solo di fluidificare ma anche di “pulire” le vie respiratorie, eliminando in maniera del tutto naturale pollini, batteri e virus.
Per rendere ancora più efficace il trattamento si può ricorrere anche ai lavaggi nasali, che possono essere praticati con soluzione salina e siringa (senza ago). Gocce e lavaggi nasali saline devono inoltre essere usati insieme a un apposito aspiratore, che può essere elettrico o manuale.
Gocce nasali saline e aspiratori sono acquistabili in farmacia, ma per rendere più completo il trattamento contro il catarro è buona prassi umidificare l’ambiente dove dorme il bambino e fargli bere tisane a base di camomilla e malva.