Via Nicolò Azoti, 28 (già via dell’Ermellino, 28)    091/447617
Top
colesterolo basso

Colesterolo basso, può essere pericoloso?

Il colesterolo è uno dei composti organici che appartengono alla famiglia dei lipidi steroidei. E’ presente nel corpo umano, dove svolge due differenti funzioni, entrambe essenziali: da un lato regola la permeabilità delle membrane cellulari, dall’altro è precursore di vitamina D, sali biliari e ormoni steroidei.

Oggi, sempre più spesso, si parla di colesterolo, considerandolo esclusivamente in relazione ai problemi derivati dai suoi accumuli nel sangue. Infatti, questo lipide, se presente in eccesso nel nostro corpo, favorisce la formazione delle cosiddette placche aterosclerotiche, che possono ostruire le arterie e ostacolare il flusso sanguigno.

Si parla di ipercolesterolemia quando i valori si attestano ben oltre i 230 – 240 mg/dl, ma pochi si preoccupano nei casi in cui tale cifra scende al di sotto dei 130 mg/dl: sarebbe opportuno considerare che anche l’ipocolesterolemia, ossia il colesterolo basso, può essere pericolosa. Spesso, infatti, quest’ultima costituisce un vero e proprio campanello sintomatico di disturbi o patologie nell’individuo.

Un abbassamento repentino del colesterolo nel sangue di soggetti adulti o anziani può indicare – ad esempio – che il fegato non sta funzionando bene o che si sta correndo il rischio di malattie oncologiche. In questi casi è opportuno procedere con accertamenti specifici, così da agire in maniera tempestiva ed evitare complicazioni di ogni genere.

Discorso diverso per i più giovani, per i quali il colesterolo basso potrebbe indicare un malfunzionamento della tiroide: sarebbe bene, quindi, indagare in questa direzione, verificando che non siano forme di celiachia a interferire con l’assorbimento del lipide. Ma il problema dell’ipocolesterolemia, alla pari delle altre patologie riguardanti il colesterolo, può essere determinato da fattori ereditari. Quindi, se una persona ha manifestato problemi in tal senso, sarebbe opportuno sottoporre ad analisi i genitori e i familiari in generale, per misurare l’eventuale ricorrenza di valori alterati. Va però detto che convivere con questa problematica, specie se data da ereditarietà, è oggi possibile: basta infatti prestare attenzione alla propria alimentazione, affidandosi a specialisti della nutrizione, capaci di consigliare uno stile di vita più adatto al paziente.

Farmacia Ruggeri