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Bambini, caldo e idratazione in estate

Durante le prime lezioni di scienze, già alle elementari, impariamo come il nostro corpo sia costituito per lo più d’acqua. E’ presente infatti per il 60% nel nostro organismo. Costantemente eliminiamo acqua attraverso l’urina prodotta dai reni, veri e propri depuratori del nostro corpo, attraverso il sudore per garantire la corretta regolazione della temperatura corporea o più semplicemente attraverso la respirazione. L’eliminazione d’acqua può talvolta essere aumentata da problemi di salute, ad esempio con il vomito o la diarrea o più semplicemente quando le temperature salgono specialmente nella stagione estiva. Quando le perdite di acqua diventano considerevoli si parla di disidratazione. Tale condizione può essere grave nell’adulto, nel bambino soprattutto piccolo, la carenza di acqua può diventare un’emergenza medica e può compromettere anche seriamente la salute del bambino.

Quanta acqua ha bisogno di assumere un bambino

Normalmente il neonato non ha bisogno di introdurre liquidi oltre a quelli che introduce attraverso l’allattamento materno o artificiale nel caso non aveste latte a sufficienza. L’assunzione di acqua oltre all’allattamento potrebbe infatti ridurre la fame del bambino e ridurne perciò l’apporto dei nutrienti necessari per la normale crescita. Questa è la normale condizione fino ai 6 mesi. Oltre questa età il neonato può iniziare ad assumere acqua oltre al latte materno o in povere; Si considera una quantità variabile dai 60 ai 200ml oltre i normali pasti. Dopo l’anno di età sarebbe consigliabile un apporto idrico più consistente approssimativamente tre o quattro tazze al giorno; Quando però il tuo bambino da segni di malessere e presenta nausea vomito o diarrea bisogna fare attenzione che non si disidrati. Anche il caldo può essere causa di disidratazione in seguito ad un eccessiva sudorazione. Fenomeni gastro enterici infatti sono frequenti soprattutto nel periodo estivo e possono essere associati a febbre.

Come sapere quando il bambino ha bisogno di acqua

Un neonato ovviamente non sarà in grado di comunicare autonomamente se ha sete o se ha bisogno di introdurre acqua per non disidratarsi. Come fare allora a capire il suo disagio? Fortunatamente in aiuto ai genitori interviene il linguaggio del corpo e imparando a conoscerli saremo in grado di capire cosa è meglio fare per la salute del nostro piccolo;

Una delle cose più facili da controllare è se il bambino urina in modo sufficiente. Una riduzione della diuresi può essere un segno di disidratazione. Se ci accorgessimo che il pannolino al cambio è asciutto da più di sei ore è probabile che il neonato si stia disidratando. Sempre guardando le urine un colore più scuro o un odore intenso potrebbe significare che la pipì del neonato è più concentrata e probabilmente la causa potrebbe essere una quantità di liquidi ingeriti non sufficienti. Un segno aspecifico ma che è ben presente anche nella disidratazione è la sonnolenza. Occhi infossati, mani e piedini freddi con macchie rosacee, sonnolenza o irrequietezza eccessiva possono essere manifestazione di un grave stato di disidratazione

Cosa fare quando il bambino mostra segni di disidratazione

Alla comparsa di questi sintomi o se abbiamo il dubbio che il bambino non beva a sufficienza è sempre opportuno contattare il pediatra per una valutazione dello stato di salute del piccolo soprattutto se sono presenti anche febbre o disturbi intestinali quali diarrea o vomito; Attenzione ai colpi di calore i quali possono essere causa anche di gravi stati di disidratazione soprattutto nei neonati. A volte può essere necessario ricorrere anche al pronto soccorso per idratare il bambino per mezzo di flebo e Sali minerali. Nel neonato lievemente disidratato prima di ricorrere a terapia endovenosa può essere utile allattarlo più frequentemente del solito comunque è sempre buona regola contattare per ogni dubbio il pediatra.

Nei bambini più grandi, sopra l’anno di età, potrebbe essere necessario un integratore di sali minerali che aiuti a reintegrare gli elettroliti persi. Chiedi consiglio sempre al tuo farmacista il quale potrà consigliarti nel modo più opportuno quale integratore salino può essere d’aiuto per il tuo bambino.

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